Passerella Olimpica Torino 2006

In occasione dei XX Giochi Olimpici Invernali, la città di Torino è stata oggetto di trasformazione sotto molteplici aspetti, tra cui l’aggiornamento infrastrutturale ed il recupero di aree abbandonate. Tra le opere realizzate e lasciate in eredità alla città, l’Arco Olimpico di Torino, tutt’oggi esistente, è costituito da una passerella pedonale che attraversa, sospesa sui binari ferroviari, un grande arco di forma parabolica.

L’opera ha mantenuto, nel tempo, una rilevanza funzionale nonché simbolica all’interno del contesto cittadino. Alto 69 metri, largo 55 e con un peso di 460 tonnellate, l’arco si distingue per il suo colore rosso ed unisce le due aree del quartiere Filadelfia divise dalla linea ferroviaria del Lingotto. Una struttura utile ed innovativa a testimonianza del rinnovamento urbanistico del 2006 avvenuto in occasione dei Giochi Olimpici. Durante i Giochi, invero, la passerella consentì agli atleti di scavalcare agevolmente la ferrovia sottostante, spostandosi dagli alloggi agli impianti di gara.

Le verifiche strutturali si sono concentrate sulle fondazione dell’arco e della passerella, sull’ottimizzazione della carpenteria metallica e sulla cantierizzazione dell’opera.

La passerella pedonale, lunga 400 m, è composta da due strutture indipendenti, ha un’altezza massima di 11,8 metri ed è caratterizzata da una luce libera tra gli appoggi di circa 156 metri. Le due passerelle sono separate da un giunto strutturale, la prima è sorretta interamente dall’arco e attraversa i binari, la seconda, invece, è disposta su 7 appoggi ed è staticamente indipendente dalla precedente.

L’arco, inclinato di 24° verso i binari, è caratterizzato da una sezione a triangolo equilatero irrigidito tramite tre nervature longitudinali disposte con passo costante. Lo spessore delle lamiere utilizzate rimane costante lungo tutto lo sviluppo dell’arco: 30 mm per le facce esterne e 25 mm per le nervature. All’arco sono collegati 34 stralli disposti a coppie, dei quali fanno eccezione i due stralli più bassi: uno sul lato Lingotto a sostegno della campata centrale a luce libera che attraversa i binari ferroviari e l’altro, lato opposto, per ancorare a terra l’arco.

Le fondazioni dell’arco, di tipo a diaframma e profonde 20 metri, sono inserite in un terreno di caratteristiche geologiche complesse. Nella modellazione, infatti, è stata presa in considerazione un’apprezzabile porzione di terreno, segnatamente, da una quota di -2.00 m fino ad una quota di -40.00 metri al fine di verificare le corrette interazioni tra manufatto e terreno.

A completamento dell’iter, il progetto costruttivo ha rappresentato la fase finale di questo percorso lavorativo ricco di singolarità.