Demolizione Ponte Morandi

La demolizione del Ponte Morandi, ufficialmente viadotto Polcevera, una delle massime espressioni della capacità progettuale dell’ingegneria italiana nel campo delle strutture in cemento armato
precompresso, è iniziata il giorno 8 Febbraio 2019 e si è conclusa il 31 Luglio 2019 vedendo impegnate le Imprese esecutrici riunite in ATI Omini S.p.A., Fagioli S.p.A., Ireos S.p.A. e IPE Progetti srl.
Le principali attività svolte nel corso della demolizione sono state le seguenti:

– rilievo, acquisizione dati, studio dei calcoli dell’ing. Morandi
– modellazione 3D, calcolo e diagnosi strutturale
– Messa in sicurezza delle parti di ponte sbilanciate dopo il crollo mediante apposizione di sostegni ad alta portata tralicciati e dotati di martinetti idraulici (levante) o introduzione di contrappesi sospesi a strandjack (ponente)
– Collaudo statico delle strutture superstiti con simulazione al calcolatore e prove di carico in situ con passaggio di mezzi speciali telecomandati
– Calo degli impalcati isostatici (blocchi interi da 900 t) mediante speciali dispositivi a sbalzo ancorati alle pile e utilizzo di strandjack ad alta portata
– Smontaggio pile lato ponente mediante taglio ed asportazione di blocchi di calcestruzzo di grandi dimensioni (impalcato diviso in 3 soli blocchi da 350 t) mediante 2 gru cingolate tralicciate gemelle in tandem
– Analisi di rischio comparato per definire la migliore opzione di demolizione delle due grandi pile strallate di levante (confronto tra smontaggio controllato o semi ribaltamento con
esplosivo)
– Scelta della tecnica dell’esplosione per la demolizione del lato di levante e studio delle
ingenti opere di mitigazione degli impatti sull’ambiente circostante legati alla produzione di polveri, alla proiezione di detriti e alle vibrazioni dovute all’onda d’urto dell’esplosione e all’impatto al suolo
– Studio sulla disposizione delle cariche e simulazioni dei probabili cinematismi indotti con calcolo degli effetti delle vibrazioni al suolo e degli effetti sull’ambiente circostante
– Esplosione realizzata in data 28/06/19 con abbattimento di entrambe le pile di levante (mobilitati 50.000 mc di calcestruzzo e 3.000.000 di litri di acqua utilizzati per l’abbattimento delle polveri) mediante l’utilizzo di tritolo e di esplosivo al plastico tipo sentex a carica cava con la collaborazione del corpo degli Incursionisti dell’Esercito Italiano
– Riduzione di tutte le macerie e smaltimento ottimizzando le componenti riciclabili Tutte le fasi operative elencate sono sempre state precedute da studi e simulazioni approfondite mediante software di calcolo agli elementi finiti e da operazioni di collaudo in situ per avere la certezza, in fase di realizzazione, dell’infallibilità della tecnologia progettata. Ogni tecnologia utilizzata si configurava come prototipale, esclusiva ed innovativa e pertanto è stato necessario procedere con prove e collaudi per garantire sicurezza ed efficienza di tutti i sistemi in ogni istante della demolizione.